A CHI SI RIVOLGE COHABITO?
Cohabito si rivolge a chi possiede immobili sfitti o locati in modo insoddisfacente con alto rischio di morosità. Si rivolge a chi vorrebbe aumentare la redditività del suo immobile e delegarne totalmente la gestione per beneficiare di una rendita passiva.
Tutto questo è possibile con l’affitto a stanze, un settore del business immobiliare in fortissima crescita a causa della sempre maggiore richiesta degli ultimi anni.
REQUISITI DELL’IMMOBILE
Gli appartamenti devono avere almeno due camere, un bagno e una cucina. Vengono presi in considerazione immobili in qualsiasi stato di manutenzione, arredati o vuoti: valuteremo insieme i lavori necessari per adeguare la casa agli standard richiesti. La vicinanza al centro città o ai luoghi di studio, lavoro e sport (es: università, ospedale, centri sportivi, uffici di grandi aziende etcc.) è un plus ma non un discrimine: solo una stima caso per caso permetterà di quotare la possibile rendita.
N.B.: gli appartamenti anni ‘50/’60/’70 sono i più adatti ai nostri scopi grazie ai loro ampi spazi, introvabili negli alloggi moderni.
COSA VUOL DIRE COLIVING?
Il cambiamento dei modelli di lavoro, la lontananza dalla propria città di origine e dal nucleo familiare e amicale, la necessità di spostarsi molto spesso per brevi periodi e la diffusione della sharing economy stanno portando sempre più giovani lavoratori a riconsiderare il contesto in cui vivere e ad optare per la condivisione di un alloggio con persone in situazioni simili.
Cohabito viene incontro a queste nuove esigenze offrendo stanze singole in affitto in alloggi in cui i coinquilini condividono spazi comuni come cucina, soggiorno, bagno o altro. Il contratto di tipo transitorio permette di affittare per brevi periodi con una formula flessibile e a prezzo vantaggioso. È richiesta una sola mensilità di caparra e un mese di preavviso per recedere dal contratto.
COSA VUOL DIRE AFFITTO TRANSITORIO?
Per i contratti transitori, la normativa cui fare riferimento è la Legge n. 431/1998 e nello specifico l’articolo 5, il quale a sua volta rinvia al D.M. 5 marzo 1999 e al D.M. 30 dicembre 2002.
Il contratto di affitto transitorio è una delle formule più convenienti da stipulare quando il conduttore ha esigenze temporanee NON TURISTICHE. Il contratto transitorio è una forma di contratto a canone concordato che può avere durata dai 30 giorni ai 18 mesi.
Questo tipo di contratto deve essere redatto in forma scritta e (a differenza degli affitti brevi) registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
Il contratto transitorio permette di usufruire della cedolare secca al 21% e in alcuni casi anche al 10%.
I RISCHI DEI CONTRATTI DI AFFITTO TRADIZIONALI
Il principale rischio legato all’affitto tradizionale è la morosità degli inquilini (i dati aggiornati indicano che in Italia 1 inquilino su 3 non paga l’affitto con costanza); gli sfratti poi sono una procedura molto lunga e costosa che non solo bloccano la rendita ma rischiano di causare consistenti perdite. Inoltre, l’affidamento totale della manutenzione al conduttore può portare a una perdita di valore dell’immobile a causa dell’inadempienza degli obblighi contrattuali, non potendo monitorare lo stato di conservazione della casa con costanza questo emergerà solamente a fine contratto.
I contratti 4+4 o 3+2 infine immobilizzano il capitale: in caso di necessità è difficile vendere con un contratto d’affitto in essere.
I VANTAGGI DEL CONTRATTO TRANSITORIO
Il contratto transitorio si rivolge a studenti e lavoratori che devono dichiarare in autocertificazione il loro stato. Entrambe queste categorie non sono il prototipo dell’inquilino moroso (sono sostenuti economicamente dalla famiglia o hanno un reddito sicuro). La formula spese incluse permette inoltre all’inquilino di conoscere esattamente l’importo della spesa da sostenere ogni mese, permettendogli una migliore gestione delle finanze. La condizione di condivisione dell’immobile e la natura transitoria del contratto consentono, nell’improbabile eventualità di disaccordi tra conduttore e locatore, una risoluzione dello stesso più rapida senza incorrere in controversie legali. Il costante controllo dello stato di manutenzione della casa, degli impianti e del mobilio permette di mantenere l’immobile in uno stato di conservazione ottimale. I contratti da massimo 18 mesi permettono di svincolare più velocemente il capitale nel caso in cui ci fosse la volontà o necessità di vendere l’immobile.
IL RENDIMENTO
La gestione Cohabito permette di avere una rendita media annua che va dal 4% al 10% del valore del capitale.
COSA COMPRENDE L'OFFERA COHABITO?
La gestione Cohabito si occupa di ogni cosa: consulenza iniziale, reportage fotografico e housetour, annunci e ricerca degli inquilini, visita dell'immobile, gestione del contratto e assistenza durante la permanenza nella casa.
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